E' atteso per mercoledi' prossimo il giudizio della Commissione europea sui conti pubblici italiani nel quale ci dovrebbe essere il via libera sulla flessibilita' sostianzalmente la possibilita' di avere piu' deficit fino allo 0,8 % del pil chiesta dal governo. I pareri di Bruxelles riguarderanno tutti i paesi europei sempre piu' in difficolta' a rispettare le regole stringenti del fiscal compact. L'Italia dovrebbe ottenere i margini richiesti ma continuerebbe comunque a pendere sul bilancio italiano e dunque su famiglie ed imprese la necessita' di una manovra da circa 10 miliardi di tagli alle spese o aumenti fiscali da presentare con la normale manovra di fine anno.
La trattativa con l'Europa è in corso da mesi quando, conti alla mano, si è fatto chiaro che il deficit del paese sarebbe stato superiore al 2,2% del pil per il 2016 e all'1,1 per il 2017 previsti in settembre.
Il governo ha quindi aumentato la spesa per quest'anno e previsto per il prossimo anno un taglio dell'irap sulle imprese. Ma la flessibilita' sui conti richiesta per le spese per l'emergenza migranti e per le altre riforme dovrebbe,secondo alcune fonti, arrivare mercoledi' ma non tutto è scontato.
Oggi sul Messaggero è riportata l'opinione di Manfred Weber capo del partito cui appartiene Angela Merkel che chiede, con una lettere firmata come componente del partito popolare europeo, di non concedere deroghe ai paesi con alto debito.
Sembrerebbe un tentativo dell'ultima ora di bloccare le concessioni all'Italia, ora è Juncker a dover decidere: le prospettive italiane sono legate alla necessita' di concedere deroghe anche ad altri paesi europei. Un eccesso di durezza metterebbe Juncker in difficolta' e con lui tutta la politica del compromesso verso la quale si sta indirizzando la commissione.
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