Ieri, 26 Aprile, il governatore della Sicilia Rosario Crocetta è stato ospite d un meeting tenutosi a Castelvetrano presso il Cineteatro Capitol: uno dei principali temi in agenda è stato quello riguardante la problematica situazione del precariato negli Enti Locali.
Degno di nota l’intervento di Ninni Siragusa, rappresentante della categoria e attivista del Pd, che ha ricordato come la maggior parte dei Comuni della Sicilia è gestita dai precari e sottolineato che nel caso di mancata proroga dei contratti, le amministrazioni si troverebbero in un grande stato di difficolta' che creerebbe solamente disservizi all' intera collettivita'. Da qui l'esigenza di stabilizzare definitivamente la categoria dei lavoratori in questione.
Il problema di fondo è che la stragrande maggioranza di Comuni siciliani è a serio rischio "default" e non puo' permettersi di avere a libro paga anche il personale precario; dovrebbe essere la Regione a farsi carico di questa spesa.
“La Regione Siciliana non può assumere 18 mila precari, la
Corte dei Conti ci dice che abbiamo 2500 dipendenti in più rispetto a
quelli che dovremmo avere”, la replica del governatore che poi ha aggiunto “quando
vado nelle tv nazionali, mi contestano il perché io non licenzi
forestali e precari in esubero. Non mi fanno certo i complimenti perché
li difendo. Ma non vorrei che coloro che dovrebbero accorgersi dello
sforzo che facciamo, in realtà non lo capiscano”.
Assume sempre piu' i contorni di un miraggio la soluzione all'annoso problema del precariato de "l'isola che non c'è "
Fanno parte ormai del passato i proclami elettorali di Rosario Crocetta che aveva annunciato , in pompa magna, che una delle priorita' del suo governo sarebbe stata l'assunzione di tutti i precari.
Vendere illusioni per racimolare piu' voti possibili è stato il leit motiv della politica siciliana degli ultimi 2 decenni, cosa che ormai ha compreso anche il piu' ingenuo degli elettori.
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